Al tuo bambino non piace l’acqua?
Ciao, anche tuo figlio fa espressioni tipo questa, quando sente parlare di acqua?
Non preoccuparti non è niente di grave, ora ti spiego perchè…
Molte volte mi è capitato che molti genitori mi dicessero :” a mio figlio non piace più l’acqua non vengo più al corso tanto non fa niente”,
ERRORE!
Cerchiamo di capire perché è quando arriva ( se arriva) questa “paura dell’acqua”
Solitamente questo problema si riscontra quando il bambino inizia a camminare intorno ai 12 mesi
ed è presente fino a 18 mesi, questo è il lasso di tempo dove il bambino impara a fare i primi passi
e acquisisce un certo equilibrio motorio.
Perché succede in questo momento? Il bambino impara a camminare a spostarsi e a vedere il
mondo in maniera differente, riesce a percepire la sua altezza e quella degli altri, cercate di trovare
un modo per mettersi in posizione verticale, aiutandosi con sedie, tavolini, divani,persone, per
compiere i primi passi verso l’autonomia, questo processo può essere lungo o meno lungo in base
ai singoli casi, sicuramente è una scoperta nuova per loro, il cercare l’equilibrio sulla terra non è
semplice e la gravità non lo aiuta, ma Una volta che hanno capito il meccanismo non li ferma più
nessuno!
Cerchiamo ora di capire cosa succede al bambino ormai in grado di camminare quando si trova in
acqua; Quello che succede a loro, è quello che succede a noi, perdita dell’equilibrio e della
stabilità, non abbiamo più RIFERIMENTI ed è questo quello che manca ai bambini,la terra sotto i
piedi. Ed è per questo motivo che il bambino torna ad aggrapparsi alla mamma perché è l’unico
riferimento che ha in quel momento in quel posto.
Un bambino mai entrato in acqua prima e che affronta l’inizio in un’attività in questa fase, avrà
sicuramente più difficoltà: ambiente nuovo, rumori nuovi, sensazioni diverse oltre alla mancanza di
quel senso di equilibrio che parlavamo prima.
II bambino invece che ha continuato a frequentare la piscina in questi mesi chiamiamoli di
“trasformazione” molte volte ha meno difficoltà. Perchè? se il bambino è stato stimolato in maniera
opportuna fin dai primi mesi, in questa fase sarà comunque autonomo negli spostamenti in acqua
e questo problema viene molte volte evitato, l’autonomia che hanno trovato fuori dalla terra
l’hanno già trovata in acqua in precedenza.
Come comportarci durante questa fase?
Incentivarli nel continuare a frequentare la piscina, per non far perdere loro l’equilibrio acquatico
molto diverso da quello terrestre, motivarli sempre durante le lezioni, l’insegnante, dovrà cercare di
motivare il bambino e il genitore attraverso il gioco per muoversi in acqua.
Per concludere quando un genitore si trova in questa situazione NON deve mollare, ma continuare
a motivare il bambino, con l’aiuto dell’istruttore anche questa fase si supera!
a presto
Monica